Volermi davvero.

il

Mi guarda con quella faccia lì, la faccia di chi non avrei mai pensato potesse dirmi e farmi certe cose. Mi fissa senza dire nulla, come se dovessi leggergli nel pensiero o come se i suoi occhi parlassero per lui. E invece io non capisco. Non capisco se gli piaccio, non capisco se mi vuole davvero, non capisco se era solo il gioco di una sera, non capisco se sono rilegata ad un ruolo che mi sono cucita addosso. È un po’ come trovarsi in mezzo ad un gioco d’azzardo, ci finisci per caso, ti diverti tanto, vinci e poi continui a tornare per riprovare quell’emozione ma non è più così. Diventa tutto difficile.

Siamo seduti uno di fianco all’altro su questo divano che sa di antico, di stufa, di casa della nonna. Sono rannicchiata contro un bracciolo per cercare di non sfiorarlo nemmeno con un millimetro della mia pelle. Mi fa male guardarmi in questo momento. Vedo le mie smagliature, quei buchi della cellulite sulle cosce, vedo quel grasso che si sta accumulando sui fianchi e sulla pancia. Provo vergogna.

Se ti allontani ancora un po’ finisci fuori dalla porta, mi dice ridendo, si fa strada verso di me e mi appoggia una mano sul ginocchio. Ha una mano grande, calda, appena mi tocca quel calore mi si irradia su tutto il corpo come una scossa elettrica. Poggio la mia mano sopra la sua.

Io non so davvero come io ti possa piacere, gli dico di getto. Sfila subito la sua mano da sotto la mia e si fa cupo.

Non puoi passare la vita a convincere gli altri che sei brutta, cretina e matta, alla fine succederà che qualcuno ci crede e se ne andrà. Mi dice con un tono perentorio, quasi sgridandomi. È la verità, rispondo. Alza gli occhi al cielo. Tu non puoi decidere cosa gli altri pensando di te. Non puoi buttare addosso agli altri le tue insicurezze. La devi smettere di voler piazzare i tuoi occhi in quelli degli altri, diventa fastidioso. Io penso che sei bella, che sei simpatica, ti trovo attraente, mi piacciono le tue cosce, la tua pancia, la tua faccia, ma a te che cazzo te ne frega?

Non so cosa rispondere. Il suo tono non mi piace, mi ricorda quello di papà quando mi sgridava. Io non mi vedrò mai come dice lui, proprio non lo posso concepire. Lo trovo assurdo, è sempre stato cosi. Nella mia vita quando qualcuno che mi piaceva ricambiava per me e sempre stata una cosa fuori dal mondo. Cioè proprio se mi fermo e penso che una persona voglia me, scriva a me, mi sembra inconcepibile. Penso sempre che le persone lo facciano perché non ce di meglio, perché sono un passatempo, un tappabuchi, uno spuntino prima del pasto principale. Sono sempre in attesa della fine, del giorno in cui non vorranno più il mio corpo, la mia testa. Perché si stuferanno, perché ci sarà di meglio, qualcuna più bella, più intelligente, con meno difetti.

Mi frega perché mi sembra assurdo gli rispondo un po’ stanca.

Ma puoi provare solo a godertelo invece di continuare a stare nella tua testa a pensare che finirà un chissà quale incantesimo per il quale io o un altro ti vediamo come una persona interessante e piacente? Ora è così. Goditi una persona che ti vuole, che ti vuole toccare, che vuole stare con te, adesso.

Vedi com’è snervante avere a che fare con me? Gli dico percependo un fastidio che sti sta facendo più forte.

Inizia a ridere. Si prende le mani tra la testa e ride come un pazzo. Io non so come dirtelo, ripete. Giuro non so come dirti che devi smetterla di fare la caccia alle streghe e devi goderti quello che c’è. Goderti il fatto che una persona desideri il tuo corpo così com’è anche se sei ingrassata, gonfia, se hai le smagliature o chissà che altra cosa di te non ti piace. Lascia che tu piaccia senza continuare a metterti in dubbio, è snervante per te e per l’altro.

Mi prende per le caviglie e mi tira a se. Non riesco quasi a sopportare quello sguardo, lo sguardo di qualcuno che mi vuole davvero.

Lascia un commento